La sensibilità dentinale è un segno fisiologico di vitalità e nello stesso tempo un meccanismo di difesa del dente da stimoli nocicettivi, un insieme di sintomi dolorosi causati dall’esposizione della dentina. Dalla letteratura si evince che un paziente su tre soffre di questo disagio.
Il nostro obiettivo è quello di identificare le cause ed effettuare trattamenti personalizzati per ridurre la sintomatologia dolorosa.
Il trattamento avviene attraverso l’applicazione di desensibilizzanti topici come vernici o gel su mascherine e verranno successivamente consigliati appositi presidi da utilizzare a casa.
Metodi per combattere l’ipersensibilità dentinale
Le tecnologie a disposizione come agenti desensibilizzanti sono sempre più performanti: fluoruri, lacche vernici, sigillanti, adesivi smalto-dentinali, compomeri e cementi vetroionomerici.
Effettuata la diagnosi di ipersensibilità dentinale, si modifica la dieta, si controlla l’efficacia del controllo di placca domiciliare e si indica l’uso di dentifrici con sostanze desensibilizzanti, eliminando così i fattori predisponenti. È importante l’ascolto del paziente per indagare sui suoi stili di vita, che magari possono favorire la problematica. Si sceglie l’agente topico desensibilizzante professionale e – dopo un’attenta e delicata decontaminazione del cavo orale – si appone il desensibilizzante sulle superfici da trattare. Nei casi di dolore persistente, si scelgono materiali adesivi con trattamenti con agenti ostruttivi come vernici, lacche, fluoruri e sigillanti.
Le vernici sono composte da resine sintetiche che svolgono un’azione isolante, proteggendo la superficie da stimoli temici e chimici, e grazie al fluoruro di calcio e di sodio proteggono remineralizzando.